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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di diego del 15/02/2007

Scheda quesito

Nickame:
diego
Data:
15/02/2007
Quesito:
Salve, avevo già scritto il 18 gennaio ma la risposta, e le altre risposte sembrano essere ababstanza preoccupanti, per quello che concerne i test. Voi asserite che i test ATTUALMENTE in circolazione, di quarta generazione, rilevano gli anticorpi del sottotipo N, ma dite anche che è molto raro. Mi domando come si fa ad asserire ciò se in Italia esistono test che NON rilevano il gruppo N, vedi Abbott Hiv1/2gO (strumento AxSym) largamente usato anche dai centri trasfusionali... Altra domanda, perche allora il ministero della salute non informa la cittadinanza invitando chi ha effettuato il test hiv a seguito di rapporti avuti con persone straniere cinque o sei anni fà a ripetere tale test in centri dove sicuramente eseguono un test specifico? Concludo, nel 2004 il terrore veniva dal Gruppo O, nel 2007 gal gruppo N, magari tra due anni dal gruppo X; Bè, o c'è poca chiarezza nell' interpretare un test ELISA, cioè che esso a prescindere dal contenuto e dalla generazione comunque positivizza in caso di infezione, poi sono altri test che eventualmente hanno difficoltà nel trovare eventuali tipi rari, o dite CHIARAMENTE che i test vanno eseguiti si dopo 90 gg da eventuali esposizioni, ma ripetuti ogni tot anni ogni qual volta esce fuori una nuova mutazione. Saluti.
Risposta di :
Gentile Diego, il suo allarmismo non corrisponde a un problema reale. I gruppi M, N e O hanno strutture antigeniche maggiori che rimangono costanti (gp120 e P24) pertanto è oggi possibile inividuare correttamente queste infezioni. In questo momento mi trovo a Lo angeles dove esiete una intera sezione della Conference on retroviruses e non emerge affatto dalla letteratura internazionale alcuna preoccupazione sulla sensibilità diagnostica dei test ELISA. cordiali saluti Dr. G. Guaraldi