Scheda quesito
- Nickame:
- CATASTROFE SANITA
- Data:
- 09/01/2007
- Quesito:
- ...a malincuore devo dire che la sanità in Italia non funziona come dovrebbe. Non voglio certo sminuire l’operato della medicina e di chi lavora nel campo, dottori e specialisti, anche perché non si può fare di tutta l'erba un fascio.
Vi spiego questa mia affermazione.
Fatto il test PCR per Hiv Rna ad un mese di distanza dal fattaccio (sfilamento del preservativo, il quale ricopriva interamente, glande e uno/due centimetri dell’asta), mi sento dire dall'infettivologo che mi ha visitato ed ha eseguito l’esame, che in quella occasione non ho assolutamente potuto contrarre il virus, in quanto il test era negativo e la situazione descritta rende davvero improbabile il verificarsi dell’evento, poi disse che c’erano presupposti rassicuranti quali: non conoscevo lo stato sierologico della mia partner, la percentuale di contratte l’infezione è minima in un solo rapporto, non erano presenti concomitanza di lesioni sul pene e/o altre malattie veneree, e che per questo il rischio si azzera anche nel malaugurato caso che le secrezioni vaginali siano venuto a contatto con la parte esterna del mio organo genitale; così mi ha liquidato dicendo di pensare ad altro(meno male che era il responsabile del reparto, evviva l’umanità).
E’ vero che: la masturbazione è stata effettuata senza condom (ma questo se ho ben capito non rappresenta un problema) la fellatio subita era coperta, la penetrazione anche e lo sfilamento è avvenuto quando avevo già estratto il pene per calo di erezione e lo stavo solamente strusciando sulla parte esterna della vagina senza introduzione, di questo sono più che sicuro perché durante il rapporto ho controllato il preservativo varie volte ed era calzato e il tutto si è svolto si e no in un minuto.
Per svariati sintomi che mi hanno perseguitato e mi perseguitano da ormai 3 mesi, il medico curante mi ha fatto eseguire parecchi esami quali: VES, LES, PCR, Emocromo completo, ecografie, rx, monotest, toxoplasmosi, epatiti, test citomegalovirus, sifilide e altri vari che non vi elenco (non finirei più altrimenti), tornato con gli esiti, tutto era nella norma, mi dice di pensare a divertirmi e godermi la vita perché sono sano come un pesce.
Così contatto uno specialista immunologo, porto tutti gli esami effettuati ed anche lui dice la stessa cosa. Questo ultimo specialista mi spiega: è vero che per determinare la presenza del virus Hiv è necessario effettuare il test specifico ELISA, ma nel caso un soggetto fosse infettato o presentasse reale situazione di infezioni, infiammazioni o altre patologie, gli esami del sangue sarebbero comunque alterati, difficilmente una PCR risulterebbe negativa e che comunque i sintomi da infezione acuta sono molti più debilitanti di quelli da me accusati, durano molto meno di tre mesi e raramente si presentato susseguendosi e spostandosi in varie zone del corpo e con poca probabilità attaccano l’organismo in modo altalenante. Poi a continuato dicendomi che il fisico umano funziona come un'automobile, quindi se ci fosse un ben che minimo problema al motore o qualche altro componente, qualche spia dovrebbe pur accendersi, soprattutto dopo svariati controlli si individuerebbe la una qualsivoglia anomalia.
Non convinto dalle sue parole mi rivolgo ad un altro specialista virologo/infettivologo il quale mi dice pressappoco le stesse cose.
Mi indirizzo da un urologo, da un andrologo e da un dermatologo per problemi di erezione e strani puntini cutanei sull’asta del pene, niente, nessuno di questi riscontra irregolarità all’apparato uro/genitale gli esami delle urine sono perfetti, l’urinocultura non rileva alcuna carica batterica, prostata e vescica in sede e normali, e a detta degli stessi non sono presenti lesioni all’ano; ma io tutt’ora, non sempre fortunatamente, accuso bruciori alla minzione e alcune volte all’eiaculazione. Ci fosse stato uno che mi avesse consigliato di eseguire uno screening per MST, chissà perché? Beh ho deciso comunque di sottopormi da solo a questi test ( chi fa per sé fa per tre) .
Mi sono reso conto dopo tutto questo tempo di aver speso fior di quattrini per visite specialistiche a pagamento che non sono servite a nulla e nelle quali mi sono sentito quasi preso in giro!
Per di più dopo aver spiegato e descritto la miriade di sintomi accusati mi sento dire da tutti di rivolgermi ad un neurologo, (però?! Mi prendendo per malato di mente?), in quanto secondo loro gli acciacchi accusati possono essere determinati da un forte stress o da una forma di depressione e che la mente può determinare stati fisici da me esposti e in alcuni casi abbassare anche le difese immunitarie, ma com’è possibile mi chiedo.
E’ vero che due giorni dopo l’evento e quindi dopo essermi reso davvero conto del rischio a cui mi ero esposto, ho iniziato a documentarmi su internet e a fomentare così le mie fobie. Il mio stile di rapportarmi col mondo è cambiato radicalmente, ho perso la gioia di vivere, amavo il mio lavoro e lo quasi abbandonato, mi piaceva uscire con gli amici, con la mia partner, stare in compagnia, ridere, scherzare e cercare sempre cose nuove da fare per divertimi, sono stato un ragazzo spensierato, allegro, felice e appagato da ciò che la vita mi aveva sempre regalato. Ad un tratto mi sono chiuso in casa, tagliando i ponti con tutto quello che mi circondava, restavo sdraiato sul divano o sul letto, tastandomi le ascelle, il collo e l’inguine per scovare un presunto rigonfiamento linfonoidale o cercare altri sintomi e per due mesi e mezzo ho vegetato perdendo il gusto del vivere, non mangiavamo più a stento riuscivo a dormire, svegliandomi di soprassalto da incubi e sudato fradicio. Ho cominciato a provare la febbre sei, sette volte al dì ed anche di più. Ho accusato un nodo in gola che purtroppo ancora mi perseguita, non causandomi dolore, solamente fastidio e successivamente a tampone faringeo negativo, sono caduto in ansia. Ho avuto un herpes sulle labbra, una piccolissima afta all’interno del labbro. Dolenza alle ascelle e senso di rigonfiamento (forse per l’eccessivo palpare?! Non so) la schiena mi dava seri problemi, soprattutto nell’area renale e una marcatissima astenia non mi abbandona. Ho accusato algie al basso ventre (sia nella zona dell’intestino che della vescica con frequente stimolo all’orinazione) e più passava e passa il tempo, più provavo, sentivo e sento davvero molti dolori e sintomi strani e tutti riconducibili ad un’infezione. L'innalzamento della temperatura sempre presente 36.5 – 36.8 - 37.3° max é molto altalenante, alcuni mi raccontano la storia che questa lieve alterazione è normale nel corpo e che durante la giornata si possono avere sbalzi di questo tipo e poi se la stessa fosse dovuta a patologie organiche qualche esame si sarebbe modificato, mancanza di appetito e conseguente calo ponderale (5 Kg), infiammazione della tonsilla destra, dolore ai muscoli del collo e brividi, dolori di stomaco, (soffro di gastrite cronica, ma in questo periodo i problemi sono aumentati, ho eseguito un ciclo di farmaci per eliminare un agente Hp+, a detta del mio medico Helycobacter pilori), sporadicissimi casi di diarrea ( a seguito forse di cura antibiotica per una follicoline, ma non saprei), problemi alla vista e difficoltà di concentrazione, perdita di memoria e in alcuni momenti difficoltà di formulare frase e trovare parole, mi sento completamente stordito e non riuscire a connettere con il mondo esterno, come se ad ogni risveglio fossi ancora addormentato, vivendo in un continuo incubo. Attacchi di panico nei quali mi racchiudo piangendo disperatamente. Non riesco a spiegare a parole ciò che provo e lo stato di greve malessere psico-fisico nel quale vivo e dal quale non riesco ad uscirne mi uccide, ogni giorno mi sveglio sperando che tutto finisca e che riesca a riprendere in pugno la mia vita come in passato, vorrei poter tornare dietro e cancellare quell’episodio, ma l’impossibilità mi pone in una situazione che si aggrava, purtroppo.
Sono davvero disperato e per di più non so cosa fare, non trovo un serio aiuto da parte di nessuno e sembra che nessuno riesca a capirmi. Non vorrei essere di peso a chi mi sta vicino, ma involontariamente questo accadde; convivo con la mia partner e mi accorgo della sua sofferenza, vedendomi in questo stato, non sono più in grado di farle vivere la giusta relazione che merita e che abbiamo sempre avuto. Non riesco a confidarle il tradimento e a guardarla negli occhi come prima. Tutto per un errore che reputo imperdonabile compiuto in una serata terribile nella quale l’alcool mi ha spinto a fare una cosa che non avrei pensato ed immaginato.
Non mi so spiegare perché in passato pur avendo avuto situazioni a rischio non le abbia mai considerate tali ed invece ora una sporadica scena mi stia uccidendo.
Vorrei poter scoprire che il mio stato di malessere sia dettato solamente dalla paura.
Questi sintomi mai accusati non mi fanno certo stare tranquillo, sopratutto per la convinzione che ormai ho di aver contratto qualche strana malattia e soprattutto per il fatto che gli stessi si accentuano ogni qual volta mi innervosisco o mi preoccupo per qualcosa.
Fortunatamente tra poco eseguirò il test definitivo, nel desiderio sia negativo e nella speranza che riesca davvero ad allontanare questo orribile e terrorizzante pensiero, cercando così di individuare altrove il mio problema. Mancano tre giorni ai fatidici 90 ed anche se sono di Milano, verrò presso uno dei Vostri centri, in quanto credo siate i MIGLIORI e i più PREPARATI nel campo. Avevo già contattato via e-mail il Dott. Guaraldi e spero vivamente di poterlo incontrare.
In conclusione, secondo la Vostra esperienza, quanto possono essere vere le parole dette dai medici ai quali mi sono rivolto?
Può una situazione di eccessivo stress portare alle conseguenze da me descritte?
Mi dovrei fidare delle parole che mi sono state dette e che mi dicono? Io continuo a dubitare non riesco a fidarmi di nessuno se non di Voi ed è per questo che continuo ad assillarvi, avrei bisogno di un autorevole consiglio.
Scusate per lo sfogo.
Spero vivamente in una cordiale risposta. Grazie ancora e continuate così, il lavoro svolto è più che eccellente.
- Risposta di :
- Gentile Utente,
ho letto il suo lungo racconto e spero che il prossimo test ELISA, assolutamente definitioco per il singolo episodio a basso rischio che lei ha avuto, le permetterà di ritrovare quella pace e serenità relazionale che teme perduta.
Le informazioni raccolte sono tutte sostanziamente corrette, utile l'attenzione alle MST ma complessivamente il rischio è stato limitato e la sua reazione emotiva sporoporzionata, pertanto un percorso di accompagnamentoi psicologico in attesa della risposta definitiova potrebbe aiutarla ad affrontare questo ultimo passo con serenità.
Cordiali saluti
Dr. G. Guaraldi