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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di max del 27/12/2006

Scheda quesito

Nickame:
max
Data:
27/12/2006
Quesito:
Perché non rispondete alle mie e-mail: le ho inviata tempo fa...Giuro che non Vi stresserò più se mi darete chiare rispote in merito...Sono dipserato, ormai è da due mesi e mezzo che convivo con i sintomi apsecifici e così l'ansia e il malessere mi attanagliano non lasciandomi altro che la convinzione di essermi ammalato...VI PREGO ESAUDITE IL MIO DESIDERIO, RICEVERE UNA VOSTRA RISPOSTA... 1) Buon giorno, sono a porVi un ulteriore quesito scaturito da varie riflessioni. Anticipo di essere ignorante in materia. Espongo comunque i miei dubbi. Premetto di aver letto e riletto tutte le mail esposte sul sito e riscontrando la Vostra professionalità in materia ho usufruito del servizio altre volte a causa di una situazione che mi sta mandando in crisi depressiva. Avete risposto come staff alle mie domande in due occasioni, riepilogo brevemente i fatti, successivamente ad un rapporto da considerarsi a rischio, in quanto il preservativo a fine rapporto copriva esclusivamente il glande e parte sottostante, circa un centimetro e a seguito dei ”soliti” sintomi aspecifici, mi sono rivolto ad un centro di infettivologia, i dottori vedendomi in uno stato pietoso di stress fisico e soprattutto psichico mi hanno sottoposto ad un test esattamente a 27 giorni dal rapporto con la seguente dicitura, Hiv Rna qualitativo (RT-PCR) plasmatico, con esito negativo. Alla consegna del referto l’infettivologo mi dice di stare tranquillo e di non ripetere altri test, in quanto, è vero che l’esame eseguito non è l’usuale test ELISA, ma è una ricerca specifica del virus che se non presente a tale distanza, non può sicuramente “attivarsi” più avanti e di considerare certa al 100% la mia sieronegatività. Vengo al dunque, non mi sono certo fidato della risposta data dal dottore in quanto informandomi il più possibile circa questo test ho capito che non sia molto attendibile, ma più cercavo informazioni, più entravo in ansia non riuscendo a darmi pace, quindi ho trovato il Vostro sito, inviata una prima mail, mi rispondete che il test va riconfermato a distanza di 90 giorni, in un’altra mail mi dite che la risposta del test è certa e non necessita di ulteriori analisi e che per quanto riguarda l’infezione da Hiv posso stare tranquillo. Ora regna l’assoluta confusione. Allora vediamo se ho imparato qualcosa: 1) Il test ELISA, o altro test anticorporale, identifica la presenza di anticorpi specifici prodotti dall’organismo per “combattere” il virus, mediamente si sieroconverte in un mese, ma dato che sono state documentate anche situazioni dopo tale periodo, per ulteriore controllo si deve eseguire un test a 90 giorni per chiudere il periodo finestra. 2) Il test PCR, identifica invece la presenza del virus, questo “esame” viene effettuato solo per i bambini nati da madri sieropositive, su pool delle sacche di sangue dei donatori, per conferma di un test ELISA, o per identificare una sieroconversione nel periodo finestra, NON viene utilizzato come screening in quanto, è molto costoso, presenta un alto tasso di risultati falsi positivi, ma se ho capito bene non di falsi negativi?! Qui sorgono mille dubbi e incertezze, vado ad elencarle: Perché se il test non è da considerarsi definitivo, l’infettivologo da me contattato mi ha fatto eseguire detto esame e mi ha dato una FALSA indicazione facendo sì che potessi infettare la mia patner io comunque non fidandomi continuo per coscienza ad utilizzare il preservativo, non voglio di certo farle del male? Come mai Voi mi date risposte differenti? Perché, se ho letto bene, i CDC di Atlanta reputano questo test già sicuro dopo 11 giorni dal contatto a rischio (queste sono le linee guida alle quali fate fede)? Come mai la Dottoressa Ciaffi in una mail risponde che la PCR ad un mese esclude l’infezione, e così dicono altri esperti nel campo che sia definitiva anche prima dei 90 giorni e come mai mi avete risposto di poter escludere l’infezione con un test da me effettuato a distanza di 27 giorni? Credo che sicuramente Vi sarà capitato di aver eseguito una PCR ad mese, effettuando un test Elisa poi a 90 giorni quante volte Vi è capitato di riscontrare una serioconversione? Inoltre, sulle sacche di sangue dei donatori, non viene effettuato un ulteriore esame, quindi se negativo il test suddetto il sangue verrà utilizzato poi nelle trasfusioni, facendo così rischiare di infettare altre persone, cioè se eseguono una PCR e questa risulta negativa l’esito è definitivo, dato che ho letto che non sono effettuati test di conferma, non credo che ritestino lo stesso campione a 90 giorni, o mi sbaglio?! Premetto che eseguirò il test sia a 90 sia a 180 giorni per togliermi ogni dubbio (fidarsi è bene non fidarsi è molto meglio) ed eseguirò in entrambi i casi, un ELISA associato ad una PCR così escluderò definitivamente la situazione di questa probabile infezione. Non voglio assolutamente entrare nel campo delle percentuali, dato che come Voi credo siano assolutamente inutili in una materia quale la medicina, ma parere Vostro in merito, quanto è ancora alto il rischio di essere stato infettato nella situazione specifica da me riportata, premetto che i sintomi aspecifici anche se ho capito che non si possono fare diagnosi sugli stessi, ma solo mediante l’esecuzione del test specifico si può escludere il contagio e che nemmeno la durata può essere considerata come termine di valutazione, io ormai da 2 mesi per chiarire diciamo che ho una febbricola altalenante da 36.8 a 37.2 max che in alcuni momenti della giornata sparisce anche se c’è quasi tutti i giorni, mi sento spossato e ho mialgie che si spostano in tutto il corpo a fase e periodi alterni, ho avuto una faringite (sottoforma di un nodulo in gola) che è perdurata per una settimana, poi è sparita, poi si è ripresentata, il mio medico di base in questi due mesi mi ha visitato quasi tutti i giorni, dicendomi che non c’era una situazione allarmante, la gola non era affatto arrossata ne infiammata, ho eseguito un tampone faringeo, nulla, quindi a parere suo la sintomatologia che accuso e accusavo è dovuta allo stress eccessivo e che tale situazione può portare ad alterazioni termiche, dicendo inoltre che il test eseguito non è servito a molto, in quanto il periodo finestra è di 8 mesi. Ho contattato quindi un altro medico, anche lui dopo aver ascoltato la situazione e avermi visitato non ha riscontato nulla di anomalo, dicendomi che la situazione di possibile contagio accadutami sia davvero remota e che comunque il test eseguito deve tranquillizzarmi, fosse facile?! Non si tratta mica di raffredore?! Ha seguito di eruzioni cutanee che ormai ho da circa 8 settimane, diagnosticata da un dermatologo come follicoline, sono entrato in paranoia, il dottore in questione dice che detta infezione è di tipo batteriologico, non ho capito però come possa essermi infettato, comunque mi ha dato una cura a base di antibiotici, domanda, la follicoline, può essere causa di quella febbriocola, o può essere considerato un rusch cutaneo dovuto all’infezione?! Mah?! Comunque, spero riusciate a rispondere a miei infiniti dubbi. Grazie per il lavoro che svolgete e grazie per le risposte che riuscirete a darmi. Buon lavoro e buone feste. 2) Scusate lo sfogo, sono la disperazione e lo stress eccessivo accumulato che mi fanno sbottare, per questo Vi riscrivo, mancano “solo” 20 giorni a conclusione dei tre terribili mesi di angoscia e di continue sofferenze datemi dagli infiniti e ripetuti sintomi aspecifici che mi perseguitano ormai da due mesi e mezzo e forse avrò già l’esito del test finale. Vi reputo i migliori specialisti, esclusivamente per questo motivo continuo ad assillarVi, il sito mi ha dato un conforto e mi ha accompagnato in questi tremendi giorni da incubo e non so come avrei potuto affrontare questo tempo senza il Vostro aiuto, non sto scherzando parlo con assoluta sincerità. Che DIO Vi benedica per tutto ciò che fate, siete stati mandati dal Signore ad aiutare “disgraziati” come me ed altri. Grazie ancora….Vengo al dunque… Tempo fa avete pubblicato la seguente e-mail: falchetto, 19.04.2006 Ringraziandovi anticipatamente per la vostra disponibilità e il servizio reso vi chiedo gentilmente : ho conosciuto una ragazza che da subito mi ha detto di essere hiv+ , portatrice sana. Abbiamo avuto nella stessa sera tre rapporti non protetti (stupidamente lo sò ma non me ne pento ) La Vostra risposta: i rapporti avuti sono stati a rischio moderato per hiv, sia quelli vaginali che quello orale (cunnilingus): il periodo finestra si concluderà, in questo caso, fra 6 mesi. Scusate, ma c'è contraddizione, cioè, a volte mi capita di leggere che scrivete a casi in cui si rompa il prfilattico, rapporti anali e/o vaginali ci sia un alto rischio (con persone di cui non si conosce lo stato sierologico, quindi possibilmente sane),mentre in questo caso, dove il ragazzo dice di aver fatto sesso con persona s+ il rischio sia MODERATO (mi sembra una parola grossa e alquanto rassicurante). Da tutte le informazioni che in questi due mesi ho raccolto sul web ho capito, se non mi sbaglio che non esiste una reale certezza che in un rapporto con s+ ci sia obbligatoriamente la trasmissione del virus, io ho contattato degli infettivologi i quali mi dicono che il rischio in un solo rapporto sia remoto, quasi nullo (aggiungo io anche se possibile, nulla è sicuro se non la morte), tutte le persone con le quali ho parlato mi hanno ASSICURATO, che gli unici modi di trasmissione siano attraverso le mucose o attraverso ferite aperte e sanguinanti ed anche che l’infezione si acquisisca in funzione di altri e molteplici fattori che non mi hanno però specificato e chiarito. Forse allora gli esperti da me contattati non erano preparati in materia. Infatti, quando sono stato visitato ed ho esposto il mio problema, cioè a fine rapporto il preservativo ricopriva solo il glande e parte sottostante, gli infettivologi, mi hanno sconsigliato di effettuare il test, perché la situazione non presentava reale rischio, ma sono PAZZI. Scusate ma in un rapporto come il mio dite che c'è molta probabilità. Dalle Vostre pagine, inoltre, ho letto che se il pene non è in perfetta erezione c'è il rischio che secrezioni vaginali entrino nel preservativo, ok, però, in questo caso sarebbe da ritenersi contatto indiretto, le mucose non si toccano in questa situazione, sbaglio, e poi penso sia molto ipotetica questa simulazione, non riesco a capire come possa avvenire, comunque?! Siete un staff, giusto, ma perché date risposte discordanti, capisco che ognuno la pensi come meglio crede, ma ho letto che le Dott.sse Ciaffi, Luzi e Zona in alcune risposte affermano che una PCR ad un mese dia esito definivo, mentre i Dott.ri Guaraldi e Ferrari dicono che non sia attendibile. TROPPE controversie, non credete?! Dott. Guaraldi e Ferrari, dalla Vostra esperienza clinica, quanti casi di test PCR negative ad un mese hanno dato risultati positivi a tre?! Allora, voglio capire una cosa, dite di rifare il test a 90 giorni solo per scrupolo, perché comunque lo impongo le linee guida(dopo PCR), oppure perché esiste la reale possibilità di serioconversione, io ho eseguito un HIV RNA analisi qualitativa (RT-PCR) 27 giorni dopo il fattaccio (solo perché ho insistito a voler eseguire un esame), gli infettivologi che mi hanno eseguito il suddetto test mi dicono sia sicuro al 100%, altri dottori da me contattati idem, solo uno mi ha consigliato solo per scrupolo di fare un test a 4 mesi. Voi una volta mi dite che da molta tranquillità, un'altra volta che è definitiva, se seguissi il secondo consiglio potrei avere quindi rapporti sessuali sprotetti con la mia patner, dato che lei è negativa, giusto?!Vi prego di fare luce su tutte le questioni da me poste, spero riusciate davvero a farmi chiarezza!Grazie. Comunque rimanete i numeri UNO! Buon Natale e Buon Anno. MAX
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Navigatore, abbiamo tre suoi quesiti in attesa di risposta. Conoscerà la ns. tempistica nel rispondere: 15 giorni. Tenuto presente anche il periodo festivo, la preghiamo di avere pazienza e di attendere le riposte. Un saluto Paola Bonomi