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Servizio Sanitario Regione Emilia Romagna
Home > Chiedi all'esperto  >  Uso corretto del servizio  >  Archivio quesiti  >  Quesito di massimo del 11/12/2006

Scheda quesito

Nickame:
massimo
Data:
11/12/2006
Quesito:
Gentile ed inequarabile staff di Helpaids, Vi prego di volermi perdonare se utilizzo ancora il Vostro meraviglioso sito. Ho inviato una mail pochi giorni fa...a seguito di rapporto sessuale con sfilamento del peservativo il quale a fine rapporto ricopriva glande e circa un centimetro al di sotto dello stesso...Al centro di infettivologia di Pavia mi hanno fatto eseguire, causa il mio stato di depressione, un test con la seguente dicitura: Hiv Rna qualitativo (RT_PCR) con esito negativo...a distanza di 27 giorni ho eseguito il prelievo e sull'esito c'è scritto stampato il 14/11/2006, (credo voglia dire che l'esame sia stato effettuato in tale data e se così fosse praticamente ad un mese esatto dal rapporto). La dottoressa Luzi ha risposto alla mia precedente mail dicendo di poter escludere l'infezione da Hiv e che l'esito del test da una risposta certa. Posso davvero considerarmi fuori pericolo...non so come fare per tranquillizzarmi, dato che tutti i sintomi aspecifici continuano e inoltre aumentano, mi si è gonfiata una tonsilla, la faringite è presente per alcuni giorni e poi sparisce per riattivarsi a distanza di qualche giorno, la stanchezza è ormai cronica da circa sei sette settimane, la febbricola persiste da oltre sei settimane con variazioni 36,8-37,3 in certi momenti della giornata, in altri spacialmente la sera svanisce. Ho dolori alla milza e all'intestino, dolori e senso di gonfiore ai linfonodi ascellari, per circa una settimana anche ai linfonodi del collo, brivi e quant'altro, mi hanno inoltre diagnosticato la follicolite, ma cos'è, si può definire un sottotipo di rush cutaneo, ormai ci convico da sei sette settimane. Ci sono giorni in cui sembra che le cose vadano meglio in altri invece mi sento distrutto. Posso davvero escludere l'infezione e ricercare altrove il mio malessere o sarebbe meglio rifare altri test di controllo a 90 giorni?Ormai vivo in questa situazione da circa 2 mesi, senza che il mio medico riesca a capire che mi è preso. Sono sempre stato sanissimo, ho goduto di ottimissima salute, prima di quel tragico e terrificante evento che ha distrutto la mia vita,onestamente erano anni che non vedevo il mio medico di fiducia e ora mi trovo tutti i giorni al suo studio. IO ADORO la mia compagna, conviviamo e NON voglio assolutamente farle del male. Se dovrò morire per un mio errore posso e devo accettarlo, ma so che non mi perdonerei MAI il fatto di far del male alle persone che amo...Grazie per tutto ciò che fate per le persone che come me putroppo nella vita involontariamente o volontariamente si trovano in queste disperate situazioni; non ci sono davvero parole per elogiare giustamente il Vostro prezziosissimo lavoro.Vi prego continuate così perché siete davvero UNICI. Ho visitato innumerevoli siti che trattavano questa materia, ma sono certo che questo sia il migliore, ormai è divenuto il mio pane quotidiano, mi connetto tutti i giorni imparando molto. GRAZIIIIIIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!
Risposta di risponditore non trovato:
Gentile Massimo, le riportiamo la risposta datale al suo precedente quesito: Salve Massimo, concordo col parere degli infettivologi da lei consultati: il rischio e' davvero remoto, il test da lei effettuato dà molta tranquillità. Tuttavia e' consigliabile eseguire un test ELISA dopo 90 giorni dall' episodio, per togliersi ogni dubbio. Saluti M.Ferrara, dr.ssa Luzi K. Dato il rischio remoto di infezione hiv, il test da lei effettuato va considerato già attendibile: avrà certezza di risultato a 90 giorni quando farà il test definitivo. Per i sintomi che lamenta, che ribadiamo essere aspecifici, non possiamo farle una diagnosi: è necessario, insieme al suo medico di fiducia, predisporre gli esami per comprendere le cause e le possibili cure ai suoi malesseri fisici. Saluti. dr.ssa C.Galli