Scheda quesito
- Nickame:
- ducaurbino
- Data:
- 27/11/2002
- Quesito:
- Con il mio gruppo stiamo preparando una drammatizzazione sul tema Aids-giovani. Vorremmo accompagnarlo con un opuscoletto informativo. Per le nozioni essenziali siamo a posto, ma vorremmo alcuni chiarimenti:
1) test: quanto dura esattamente? Ci sono opionioni diverse anche sui siti Internet;
2) test: c'è quello della carica virale, dopo una ventina di giorni dall'episodio a rischio: perché non sostituisce l'Elisa come screening generale?
3) un sito francese, Positif, parla in modo oscuro di contagio indiretto: e cioè di eventuale contatto attraverso bacio tra due persone, una delle quali ha avuto subito prima un rapporto a rischio, tipo fellatio o cunnilingus. Mi sembra strano.
4) perché i farmaci hanno così tanti effetti collaterali?
5) ceppi resistenti del virus Hiv: continuano a crescere?
Complimenti per la precisione delle vostre risposte e grazie in anticipo.
- Risposta di :
- Gentile Ducaurbino
siamo lieti di poter rispondere ai numerosi quesiti che poni.
Il test deve essere eseguito a 3 mesi dal contatto a rischio. Il test deve essere eseguito inoltre ogni 6 mesi per i partner sieronegativi di persone certamente positive.
La PCR qualitativa, evidenzia la presenza del materiale genetico del virus, ma presenta molti falsi positivi, inoltre la metodica è molto costosa ,non facilmente eseguibile in tutti i laboratori e spesso per problemi gestionali il risultato precede solo di poco la risposta dell'ELISA. Solo persone sieropositive possono trasmettere l'infezione da HIV.
I farmaci Antiretrovirali presentano molti effetti collaterali legati al loro meccanismo di azione che comporta danno a carico di enzimi presenti anche nelle cellule dell'ospite ( inibitori delle proteasi) oppure danni a carico del DNA ( NRTI, NNRTI).
I virus diventano resistenti ai farmaci quando questi non vengono correttamente assunti o sospesi inutilmente. Sul sito potrai trovare altre informazioni utili a riguardo.
Cordiali saluti.
Dr.ssa C. Vanzini