Un preservativo è un sottile cappuccio di materiale gommoso da indossare sul pene durante il sesso, formando una barriera meccanica che protegge dalle malattie sessualmente trasmesse incluso l'HIV.
Il preservativo può proteggere i partners durante il sesso penetrativo vaginale, anale e orale.
È consigliabile indossare un nuovo preservativo, se si passa da un tipo di penetrazione all'altra per evitare infezioni crociate.
Mettendo un preservativo prima di qualsiasi contatto tra il pene e l'area genitale o la bocca di un partner si riducono i rischi, per entrambi i partner, di malattie sessualmente trasmesse.
L'uso contemporaneo di due preservativi può causare la rottura - uno è sufficiente!
L'utilizzo di lubrificanti a base d'acqua rende i preservativi più confortevoli e il sesso più piacevole, vanno invece evitati i lubrificanti a base di olio con i preservativi in lattice perché possono indebolirli o romperli.
È molto raro che un preservativo si rompa, ma se dovesse succedere ci sono cose che si possono fare per minimizzare il rischio di infezioni sessualmente trasmissibili e di possibili gravidanze:
rimuovere immediatamente il pene e lavare via lo sperma dai genitali, dall'ano o dalla bocca.
Se il preservativo è conservato in luoghi non idonei come all'interno di un portafoglio o in luoghi troppo caldi d'estate come il cruscotto di un'auto è più probabile che il lattice si deteriori e il preservativo si possa rompere. Quando il preservativo si rompe, questo si lacera in maniera evidente, lasciando scoperto il pene.
Se uno dei due partners è sieropositivo, deve essere in grado di dire se assume regolarmente le terapie e se è virologicamente soppresso (ovvero non ha carica virale rilevabile nel sangue) per almeno da sei mesi. Se questo è il caso, il rischio di trasmissione dell'HIV, se si rompe il preservativo, è estremamente improbabile. È comunque opportuno sottoporsi al test per altre infezioni sessualmente trasmissibili.
Se un preservativo si rompe e il partner sieropositivo non assume il trattamento regolarmente o non è sicuro di quale sia il suo stato virologico, è opportuno recarsi presso un centro di Malattie Iinfettive o di Malattie Sessualmente Trasmesse.
Potrebbe essere opportuno sottoporsi a un trattamento di profilassi post-esposizione (PEP).
Si tratta di un mese di terapia con farmaci antiretrovirali (ARV), che riduce significativamente le probabilità di diventare sieropositivo.
La PEP ha un alto tasso di successo; tuttavia, non sostituisce un corretto uso dei preservativi; la PEP è una terapia che provoca diversi effetti collaterali e non è un'opzione disponibile per tutti.
Se si hanno rapporti sessuali abituali con un partner sieropositivo, usare la profilassi pre-esposizione (PrEP) potrebbe essere un'altra opzione per proteggersi dal rischio di trasmissione dell'HIV.
Questa profilassi tuttavia, non protegge da altre infezioni sessualmente trasmissibili.
In caso di rapporto a rischio per HIV o malattie sessualmente trasmissibili (MST) è consigliabile sottoporsi a un test di screening per HIV e MST circa 30 giorni dopo il rapporto a rischio. E' utile poi confermare il risultato con un nuovo test a 90 giorni.
Questo perché le diverse MST diventeranno rilevabili in momenti diversi dopo l'infezione.